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Strade


'Strade' venne pubblicato nel 2010 e ricordo ancora bene il giorno in cui ricevetti la telefonata di conferma da un tizio della redazione. Quel giorno scrissi una breve nota che ripropongo perché l'ho riletta e mi è piaciuta, e perché volevo aggiungere poche considerazioni sui motivi per cui quel libro non se l'è filato nessuno e copie e copie dello stesso giacciono ancora abbandonate nelle paludi dell'oblio, oltre che nel cassetto del mio studio.


Sono tantissimi quei motivi.


I più maligni potrebbero insinuare che forse, semplicemente, era scritto male? Che non era un vero libro? Può essere. A me piace pensare, però, che non avrei dovuto avere fretta nel pubblicarlo e che i ragazzi della casa editrice (che, va detto, è una piccolissima realtà con pochi mezzi e pochi soldi) avrebbero dovuto curare meglio il lancio, la presentazione e la divulgazione dello stesso, insomma avrebbero dovuto fare semplicemente bene il loro mestiere.

Ed ancora: in quelle cinquantadue pagine c'erano troppi ricordi personali. A chi potevano interessare i ricordi dello sconosciuto Mauro Tavano?

Così lo lessero solo i parenti, gli amici e qualche conoscente. E nella maggior parte dei casi solo perché glielo regalai io.

A rileggere oggi le parole di quella nota, piene di ingenuità e speranza, sorrido, e penso che ben altra fortuna poteva avere quel mio piccolo, piccolissimo libro:


Nota del 18 marzo 2010


Ieri ho consegnato la bozza corretta al responsabile marketing della casa editrice. A breve questa bozza diventerà un libro: Strade.

Mi sono sempre chiesto qual è il motivo per cui si senta il bisogno di scrivere un libro, o di comporre una melodia, o di dipingere un quadro. La risposta, seppur semplice, vale a dire l’urgenza di comunicare qualcosa agli altri, a me era sempre sfuggita. I racconti che scrivevo da ragazzo, i miei pensieri e le mie pure considerazioni su ciò che succedeva nel mondo io le tenevo per me, per timidezza o per l’imbarazzo di svelare ad altri ciò che nasceva dal mio cuore, dal mio cervello, dalla mia anima.

Quell’urgenza di comunicazione non si era ancora fatta strada dentro di me, i miei scritti di allora, inoltre, erano slegati l’uno dall’altro, mi apparivano non pronti e perciò rimasti tutti nel cassetto: mai pubblicati.

Con Strade le cose sono cambiate: i micro – racconti contenuti nel libro narrano (tutti insieme) una storia molto simile alla mia; narrano di amicizie, simili alle mie; di amori e passioni, uguali ai miei; di ricordi, simili ai miei, che si intrecciano con storie ascoltate da bambino, memorie di guerra e patimenti, e con altre memorie, purtroppo ancora vivissime, di terribili stragi di mafia.

Strade è sì la mia storia, ma può essere anche la storia di ognuno di quei ragazzi che agli inizi degli anni ’80 sognarono di diventare campioni come Platini e che agli inizi dei ’90 sentirono crollare il terreno sotto i loro piedi dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio.

L'ho scritto di getto, mosso da un urgente bisogno di comunicazione ... (adesso sì).

È un piccolo libro senza alcuna pretesa, mi auguro però che a qualcuno piacerà leggerlo tanto quanto a me è piaciuto scriverlo.

Mauro 'Drummond' Tavano.

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